Il PCC (Posto di Comando e Controllo) all'interno del PISQ

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“Addestrati come combatti, combatti come ti addestri” (“Train as you fight, fight as you train” in termini anglosassoni). Secondo questo principio la necessità di addestrarsi in un contesto assolutamente realistico è prioritaria. Se a questo aggiungiamo la sofisticazione spinta dei sistemi d’arma recenti ne discende che senza un addestramento realistico e continuo, l’efficacia del sistema stesso ne risenta immediatamente.

Per questo motivo tutte le Forze Armate del mondo sono continuamente alla ricerca di grandi spazi isolati, poco antropizzati e, possibilmente, con meteo prevalentemente buono per massimizzarne l’utilizzo.

In Italia queste condizioni si trovano in Sardegna, terza regione italiana per superficie ma terzultima per densità abitativa (e se si considera che 1/3 degli abitanti vive nella Città Metropolitana di Cagliari il valore scende ulteriormente), la grande isola al centro del Mediterraneo gode di oltre 300 giorni di sole all’anno e di ampi spazi disabitati e non adatti alle coltivazioni, motivo per cui fu quasi automatica la decisione di collocare in questa terra un poligono per la sperimentazione missilistica.

Il Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ) è una delle strutture militari più rilevanti d’Italia e dell’intera Europa, situata nella Sardegna sud-orientale, tra i comuni di Perdasdefogu e Villaputzu. Con una superficie di circa 120 chilometri quadrati, con una mancanza quasi assoluta di centri abitati e una fascia centrale sostanzialmente piana (a parte qualche leggera ondulazione) e circondata da aspre montagne a fungere da fascia di sicurezza, opera con personale proveniente dall’Aeronautica Militare, dall’Esercito Italiano e dalla Marina Militare, e assicura l’esecuzione di prove sperimentali di missili e bersagli, di prove di qualifica per nuovi sistemi d’arma, nonché di collaudo e la verifica della qualità di produzione di serie degli armamenti. Inoltre, svolge attività addestrative di unità nazionali ed estere e collabora con altrettanti enti scientifici. Disponendo di una sofisticata rete di rilevamento dati, costituita da una catena di inseguimento radar e da sistemi di rilevamento ottici e telemetrici, rappresenta una struttura unica nel suo genere in Italia (e con pochi eguali nel mondo). Il poligono si distingue per la sua posizione strategica e le sue caratteristiche geografiche che lo rendono un luogo unico per attività di addestramento militare, sperimentazione e ricerca tecnologica.

 

La Storia del PISQ

Fondato nel 1956, il Poligono di Salto di Quirra nacque per rispondere alle esigenze crescenti della ricerca e dello sviluppo in ambito militare e aerospaziale durante il periodo della Guerra Fredda. Tuttavia, già nei primi anni ’50, nell’area di Perdasdefogu, furono condotti i primi lanci sperimentali di missili. Queste attività rappresentarono un banco di prova per le tecnologie balistiche dell’epoca e posero le basi per la successiva creazione di un poligono permanente. Fu infatti da quelle lande desolate dell’Ogliastra che il Generale dell’Aeronautica Militare Luigi Broglio, padre dell’astronautica italiana, compì i primi studi sulla misurazione delle correnti atmosferiche di alta quota, lanciando razzi dalla “Torre Gigli”, una struttura interamente in ferro e così battezzata in ricordo dell’ingegnere che l’aveva progettata. La torre è ancora presente e visibile all’interno del poligono.

 

Nel corso dei decenni, il poligono è stato progressivamente ampliato e modernizzato, diventando un centro di eccellenza per test di armamenti, missili e tecnologie aerospaziali. La collaborazione con enti internazionali, industrie del settore difesa e organizzazioni scientifiche ha ulteriormente consolidato la sua reputazione.

 

Il PISQ oggi

Il poligono attualmente si divide in 2 parti principali: il “poligono a terra”, ubicato a Perdasdefogu e ampio circa 12.000 ettari, dove si trova il Comando, e un “poligono a mare”, molto più piccolo in termini di territorio occupato ma molto più ampio per quanto riguarda la fetta di mare a disposizione, nei pressi di Capo San Lorenzo, dedicato alla sperimentazione e addestramento di sistemi missilistici.
Il complesso opera sia nel settore della sperimentazione a terra ed in volo di sistemi d’arma complessi, che in quello dell’addestramento all’impiego di ogni tipologia di armamento per uso aereo, navale e terrestre.

Uno scorcio del Poligono a Terra di Perdasdefogu
Una vista del Poligono a Mare di Capo San Lorenzo
La lunghissima spiaggia del Poligono a Mare di Capo San Lorenzo (lunga quasi 6 km) che d’estate, durante la pausa del Poligono, è aperta al pubblico

Le grandi superfici dedicate sono necessarie per attivare le cosiddette “campane di dispersione”: aree geografiche definite in cui un missile, proiettile o oggetto in fase di test potrebbe atterrare o cadere, in funzione delle sue caratteristiche balistiche, delle condizioni operative e dei possibili margini di errore. Il termine deriva dalla forma spesso simile a una campana o a un cono rovesciato, risultante dall’analisi delle traiettorie e delle variabili che influenzano il volo del missile. Le dimensioni di queste aree e dello spazio aereo sovrastante dipendono dal tipo di missile o sistema d’arma in test, dalla precisione tecnologica del sistema di guida, dall’altitudine e velocità del volo e infine dalle condizioni meteorologiche durante il test.

Le aree comprese nella campana di dispersione devono essere soggette a limitazioni o divieti di accesso per garantire la sicurezza di persone e infrastrutture e possono essere temporanee o permanenti, sia terrestri che marittime.

Prima di ogni test, i tecnici e gli ingegneri effettuano simulazioni e calcoli dettagliati per prevedere con la massima accuratezza l’area di dispersione. Strumenti di modellazione balistica e dati meteorologici aggiornati sono utilizzati per affinare le previsioni. Tutto questo permette di scegliere le traiettorie di volo e i punti di lancio ideali per minimizzare i rischi associati e coordinare con enti di controllo del traffico il blocco temporaneo delle zone interessate, oltre a mappare le aree in cui potrebbero verificarsi ricadute di detriti o materiali, facilitando operazioni di recupero e mitigazione dell’impatto ambientale. Infine, l’analisi delle campane è integrata con il sistema radar e di tracciamento per monitorare in tempo reale la traiettoria del missile/sistema d’arma, con eventuali procedure d’emergenza pronte a intervenire in caso di anomalie. Fra queste è compresa, in estrema ratio, l’autodistruzione dell’ordigno, comandata da terra su un circuito dedicato e appositamente ridondato.

Tutte le attività sono coordinate da un modernissimo PCC (Posto Comando e Controllo) situato all’interno del Comando di Perdasdefogu. Il PCC è dotato di 16 consolle di controllo e si collega con i 52 sistemi di controllo del poligono (radar, cineteodoliti, telecamere, ecc.), campionando i loro dati con una frequenza di 100 Hertz. Tutti i dati vengono utilizzati sia in tempo reale per la gestione in sicurezza delle attività sia registrati per poter analizzare gli eventi in un secondo tempo e ricostruire la traiettoria di quanto lanciato.

Nello stesso edificio del PCC è ospitato un terminale del sistema europeo SST (Space Surveillance and Tracking), una rete di sensori terrestri e spaziali in grado di rilevare e tracciare oggetti spaziali, insieme a capacità di elaborazione volte a fornire dati, informazioni e servizi sugli oggetti spaziali che orbitano attorno alla Terra (fra satelliti in servizio, fuori servizio e spazzatura varia, si stima che intorno al nostro pianeta orbitino da diverse decine di migliaia a milioni di pezzi).  I servizi dell’SST valutano il rischio di collisioni in orbita e di rientro incontrollato di detriti spaziali nell’atmosfera terrestre e rilevano e caratterizzano le frammentazioni in orbita.

Un immagine del SST (Space Surveillance and Tracking), con la vista di tutti gli oggetti in orbita

 

Le Attività del Poligono

Il PISQ ospita un’ampia gamma di attività, che spaziano dall’addestramento delle forze armate italiane e straniere alla sperimentazione di tecnologie avanzate. Di seguito le principali funzioni:

  • Test di Sistemi d’Arma: Il poligono è utilizzato per la sperimentazione di missili, droni, munizioni e altre armi. Le caratteristiche del territorio e la presenza di ampie aree terrestri/marine e correlati spazi aerei permettono di condurre test in totale sicurezza.
  • Addestramento Militare: Le forze armate italiane e alleate utilizzano Salto di Quirra per esercitazioni di tiro, manovre con mezzi terrestri, aerei e navali, e simulazioni di scenari operativi complessi.
  • Ricerca Aerospaziale: Grazie alla collaborazione con agenzie spaziali, aziende del settore e centri di ricerca nazionali, il PISQ è un punto di riferimento per il lancio e il collaudo di vettori spaziali e altre tecnologie aerospaziali, così come per lo sviluppo di progetti e piattaforme future in questo ambito.
  • Collaborazioni Scientifiche: Oltre alle attività militari, il poligono ospita progetti di ricerca scientifica, soprattutto nel campo della balistica, della meteorologia e della sicurezza tecnologica.

Per le prime 2 funzioni vengono usati, fra gli altri equipaggiamenti, i radio bersagli, fra i più avanzati e performanti al mondo. Si tratta essenzialmente di 2 modelli: Mirach 40 e Mirach 100/5 realizzati dalla Leonardo. Il primo più piccolo (2,5 mt di lunghezza per 70 kg circa di peso) e il secondo decisamente più grosso (4 mt circa per 330 Kg circa al decollo), sono entrambi in grado di simulare bersagli aerei di vario tipo e dimensione, e vengono lanciati dalle aree e pertinenze del Distaccamento di Capo San Lorenzo e recuperati dagli HH-139 dell’80° Centro SAR del 15°Stormo dell’Aeronautica Militare, di stanza presso l’aeroporto militare di Decimomannu. Al termine del volo, vengono fatti ammarare sullo specchio di mare antistante il Distaccamento, verificata la loro integrità vengono poi messi in sicurezza dagli aerosoccorritori e sommozzatori dell’80° Centro, agganciati dagli stessi all’elicottero per poi essere adagiati all’interno del Distaccamento di Capo San Lorenzo. Saranno poi ricondizionati e riconfigurati per un altro volo.

 

Le Strutture e le Tecnologie

Il Poligono Interforze di Salto di Quirra dispone di infrastrutture all’avanguardia per garantire il successo delle sue operazioni. Tra queste:

  • Stazioni Radar e di Monitoraggio: Utilizzate per il tracciamento e l’analisi di traiettorie durante i test di missili e di altre tecnologie.
  • Laboratori di Ricerca: Dotati di attrezzature per l’analisi dei materiali, lo sviluppo di sistemi elettronici e l’elaborazione dei dati raccolti durante le sperimentazioni.
  • Piste di Lancio e Zone di Impatto: Specificamente progettate per test di precisione, queste aree sono situate in zone controllate al fine di minimizzare i rischi. All’interno delle zone di impatto sono posizionati bersagli fissi e mobili per rendere più realistiche le esercitazioni. Sono inoltre presenti simulacri estremamente realistici che replicano le caratteristiche tecniche e le capacità operative di sistemi antiaerei che potrebbero essere usati da probabili avversari, per permettere, soprattutto agli aerei di 5ª Generazione, di esercitarsi in condizioni più aderenti possibili alla realtà. Sono inoltre presenti un’area allestita con una batteria di missili Spada in disuso e un’area per la simulazione e addestramento in ambiente urbano, entrambi usati per addestrare le truppe nel combattimento in queste particolari situazioni.
  • Infrastrutture Logistiche: Il poligono include alloggi per il personale, hangar per i mezzi aerei ad ala rotante, depositi e officine per la manutenzione degli equipaggiamenti.
  • SPTF di Avio: All’interno del PISQ è presente la Space Propulsion Test Facility (SPTF), una struttura gestita da Avio, azienda italiana leader nel settore aerospaziale. Questo impianto è dedicato ai test sui propulsori spaziali a combustibile solido e liquido, utilizzati nei lanciatori tipo il Vega. La SPTF dispone di banchi prova avanzati per valutare le prestazioni e l’affidabilità dei motori, contribuendo in modo significativo alla competitività italiana nel settore aerospaziale. In particolare è installato un banco di prova per motori a propellente liquido (LRE, Liquid Rocket Engine), destinato all’esecuzione di test per lo sviluppo e qualifica di propulsori spaziali di nuova generazione, a basso impatto ambientale, basati su propellenti criogenici (ossigeno e metano liquidi) che possono essere spenti e accesi anche nello spazio, nell’ambito della stessa missione. Tali motori sono di fondamentale importanza per le missioni spaziali e i satelliti che abbiano necessità di modifiche di orbita e di traiettoria. La sua presenza rafforza il ruolo del poligono come centro d’eccellenza per la ricerca e la sperimentazione spaziale.

 

L’Importanza Geopolitica e Strategica

Il Poligono di Salto di Quirra occupa un ruolo cruciale nella strategia militare italiana e internazionale. La sua posizione nel Mediterraneo lo rende un punto nevralgico per le operazioni di difesa e sicurezza, nonché per la cooperazione con i paesi alleati. Inoltre, il poligono rappresenta una risorsa chiave per lo sviluppo tecnologico e industriale, favorendo la competitività delle aziende italiane nel settore della difesa e dello spazio.

 

Sostenibilità e Relazione con il Territorio

Con capacità crescenti nel corso degli anni, il PISQ ha sempre garantito ogni possibile iniziativa volta a minimizzare l’impatto ambientale delle sue attività e favorire una convivenza armoniosa con le comunità locali. Esistono sofisticati sistemi di monitoraggio ambientale per controllare la qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua, ed al termine di ogni esercitazione sono svolti meticolosi programmi di ripristino delle aree interessate. Per quanto riguarda i tratti di mare antistanti le aree esercitative come la baia di Capo San Lorenzo, l’ispezione ed eventuale bonifica dei fondali è devoluta agli Aerosoccorritori dell’80° Centro SAR. Qualsiasi esperimento o esercitazione che si svolga all’interno dei confini del PISQ viene analizzato anche dal punto di vista ambientale, con una valutazione preventiva volta a scongiurare il rilascio di ogni potenziale agente inquinante, svolta da una struttura professionale appositamente dedicata allo scopo. Eventuali eccedenze rispetto a quanto previsto dalle stringenti normative sfociano irrimediabilmente in limitazioni all’esercitazione/esperimento. Ogni operazione deve essere svolta, nel rispetto di un Disciplinare per la Tutela Ambientale, volto a garantire il minimo impatto ambientale delle attività. L’adozione di procedure in linea con le principali normative nazionali, ha consentito al Poligono di conseguire, in passato, la Certificazione Ambientale ISO 14001. Nondimeno, nelle aree del poligono, data l’estensione, la morfologia e la fitta vegetazione, sono presenti numerose vasche antincendio, per consentire il tempestivo intervento degli elicotteri dell’80° Centro SAR.

Le collaborazioni con enti locali e università hanno inoltre permesso di sviluppare progetti di ricerca congiunta, creando opportunità economiche e occupazionali per la regione. Fra quest’ultime non si può non citare il Polo di Ricerca Scientifica e della Salute in Ogliastra, che opera all’interno di locali messi a disposizione dall’Aeronautica Militare ed è frutto di una iniziativa in favore dell’Associazione Identità Ogliastrina e della Barbagia di Seulo e dell’Università di Sassari.

Un progetto ambizioso, di natura scientifica, supportato dal Senato della Repubblica e patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dall’Università di Sassari con l’obiettivo di studiare la popolazione dell’Ogliastra che vanta una delle rarissime “Blue Zone” al mondo, ad alta concentrazione di centenari, attraverso l’istituzione di un moderno laboratorio dotato di strumentazione sofisticata all’interno del sedime del Poligono. L’iniziativa testimonia l’attenzione e la sensibilità del Ministero della Difesa nei confronti dei progetti di studio e ricerca volti a migliorare le condizioni di vita dell’essere umano.

Guardando al futuro, il Poligono Interforze di Salto di Quirra si prepara a rispondere alle sfide di un mondo in rapida evoluzione. Tra le priorità ci sono l’integrazione di tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e i sistemi autonomi, e l’espansione delle collaborazioni internazionali. Inoltre, il poligono punta a rafforzare il suo ruolo nel settore aerospaziale, consolidando la sua posizione come hub di innovazione e sperimentazione.

Il Poligono di Salto di Quirra non è solo una struttura militare, ma un esempio di come tecnologia, ricerca e difesa possano convivere in un contesto dinamico e in continua trasformazione, contribuendo alla sicurezza nazionale e al progresso scientifico.

 

AviaSpotter.it desidera ringraziare: Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare per aver autorizzato l’attività, Il Generale D.A. Davide Cipelletti (Comandante del PISQ e del CAMRAS) per avermi aperto le porte di questa realtà incredibile che è l’addestramento AM in Sardegna, il Ten. Col. Stefano TESTA (Capo Sezione Media OPS),  il Ten. Col. Alessio Puddu per la condivisione del suo sconfinato sapere, il Colonnello Roberto Fabbri che è riuscito a coordinare l’imbarco sulla motovedetta per documentare il lancio e il recupero dei radiobersagli, l’equipaggio della motovedetta stessa per la grande disponibilità dimostrata e, infine,  il Maresciallo di Iª Classe Nicola Simoni per l’accoglienza, l’infinita pazienza e il costante supporto durante tutta la realizzazione del resoconto.

Testo e Foto di/Text and images by Fabio Tognolo-AviaSpotter.it