29 agosto 2022, aeroporto di Latina

Prosegue il nostro viaggio nelle scuole di volo dell’Aeronautica Militare. Dopo i 2 servizi sul 72° Stormo di Frosinone (li trovate qui e qui), dove si svolgono i corsi per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare – Linea Elicotteri per i piloti dell’Aeronautica Militare, nonché i corsi per il conseguimento del brevetto militare di pilota d’elicottero delle altre FF.AA. e Corpi Armati dello Stato, ci portiamo a Latina.

Il 70° Stormo è una scuola di volo posta alle dipendenze del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare e 3ª Regione Aerea avente sede a Bari. Lo Stormo è dislocato sull’Aeroporto Militare “Enrico Comani” di Latina.

La missione consiste nel: “Selezionare e addestrare i futuri piloti militari dell’Aeronautica Militare, Esercito Italiano, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e frequentatori di altre Nazioni“.

Tale missione è stata astratta nel suo motto, pro omnibus unus (tutti per uno), quale peculiarità di un Reparto che vanta di essere la “porta di ingresso” al mondo aeronautico degli aviatori in azzurro.

 

IL 70° STORMO: DAGLI ANNI ’30 AI NOSTRI GIORNI

Costituito sull’aeroporto di Latina il 1° novembre 1985, il 70° Stormo trae le sue origini dalla Scuola di Volo Senza Visibilità, nata sull’aeroporto di Ciampino Sud per volontà di Enrico Comani (a cui oggi è dedicato l’aeroporto stesso). Comani fu fondatore e Comandante della Scuola, che organizzata su modello della Scuola di Celle, in Germania, fu inserita provvisoriamente nel 9° Stormo Bombardamento presso l’aeroporto di Ciampino Sud. Successivamente alla morte di Comani, (avvenuta durante il ritorno dal volo record di 7.013 chilometri da Cadice a Caravelas, tra il 28 e il 29 dicembre 1937) il 2 febbraio del 1938, la Scuola di Volo venne affidata al Maggiore Giorgio Rossi, che nel maggio dello stesso anno effettuò un primo sopralluogo presso l’aeroporto di Littoria (il vecchio nome di Latina), per valutarne i requisiti necessari per Io svolgimento delle attività addestrative della Scuola. Esattamente un anno dopo, il 10 maggio 1939, la Scuola di Volo Senza Visibilità venne trasferita sull’aeroporto di Littoria dotata principalmente di velivolo S.M. 79 Sparviero e S.M. 81 Pipistrello. Lo scopo della S.V.S.V. era qualificare piloti e specialisti della Regia Aeronautica al volo notturno e in avverse condizioni meteorologiche.
Presso l’Aeroporto inoltre era dislocata la Squadriglia Autonoma di Contraerea (fino all’8 settembre 1943).
In seguito all’entrata in guerra dell’Italia, il 15 giugno 1940 la Scuola lasciò il posto a reparti che vi si avvicendarono e si alternarono su di essa in conseguenza delle continuamente variabili condizioni belliche. Inizialmente, vi presero posto i Reparti della S.A.S. (Servizi Aerei Speciali), in particolare il 147° e 148° Gruppo Trasporti, rispettivamente con velivoli S.M. 75 e S.M. 73.
Poi, a causa di una carente preparazione al volo “cieco”, nel mese di novembre dello stesso anno si decise di ricostituire la Scuola che fu definitivamente trasferita a Cameri il 24 aprile del 1943. In aeroporto dal 1941 al 1943 vi si avvicendarono diversi reparti:

• 41° Gruppo Autonomo Bombardamento Terrestre con velivolo S.M. 79 poi S.M. 84;
• 282ª Squadriglia Aerosiluranti con velivoli S.M. 79;
• 28° Gruppo Bombardieri Terrestri con velivoli Cant Z 1007Bis;
• 274ª Squadriglia Bombardieri Grande Raggio con velivoli Piaggio P. 108;
• 281ª e 278ª Sq.le del 1320 Gruppo Autonomo Aerosiluranti (Gr. A. Aer) con velivoli S.M. 79;

Successivamente, con i propri velivoli, la Scuola svolse anche compiti di sorveglianza antisommergibile con un apposito nucleo di allarme fino al suo trasferimento.
In aeroporto dopo il trasferimento della Scuola, venne dislocato un reparto di volo della Luftwaffe con velivoli Junkers Ju-88.
Conseguentemente, arrivarono in base il 130° ed il 132° Gr. A. Aer, quest’ultimo composto dalle Sq.le 281ª e 278ª comandate rispettivamente dai capitani Cimmicchi e Graziani, che svolsero diverse missioni di pattugliamento e aerosiluramento nel Mar Mediterraneo.
Con il precipitare degli eventi, sull’aeroporto vennero dislocati gruppi caccia intercettori, in particolare, il 167° e 51° Gr. Intercettori su velivoli Reggiane Re 2000, la 362ª Sq. Caccia Terrestri del 22° Gruppo su velivoli Reggiane Re 2005 e l’8° Gr. C. T. con le sq.le 92ª, 93ª e 94ª su velivoli Macchi MC 200 Saetta.
Subito dopo l’8 settembre del 1943, i reparti si trasferirono precipitosamente verso Nord seguiti poco dopo anche dal reparto di volo della Luftwaffe.
II 16 settembre, l’aeroporto subì il bombardamento aereo degli inglesi che distrusse la maggior parte delle strutture rendendolo inutilizzabile e di lì a poco divenne rifugio per sfollati e militari in fuga. Con la fine della guerra, l’aeroporto, dopo un lungo periodo di abbandono, rischiò di tornare ad essere un campo agricolo.
Lo Stato Maggiore della neocostituita Aeronautica Militare Italiana, sorta dalle ceneri della Regia Aeronautica, decise il 10 giugno del 1950  di rendere di nuovo efficiente la struttura e, un anno dopo venne costituita una scuola specializzata in apparecchiature di difesa aerea e RADAR (Radio Detection And Ranging), il Centro Tecnico Addestrativo—Difesa Aerea del Territorio (C.T.A. – D.A.T.) (1951-1952). Alla fine del 1952, fu trasferita nella località Chiesuola nei pressi di Borgo Piave divenendo poi il futuro BTA-DA.
Nell’estate del 1952, lo Stato Maggiore diede mandato alla 3ª ZAT (Zona Aerea Territoriale), di avviare le procedure per un imminente trasferimento del 36° Stormo Trasporti dall’aeroporto di Guidonia a Latina.
Il 16 maggio del 1953, il 36° Stormo Trasporti venne quindi trasferito a Latina con compiti di addestramento e soccorso con il velivolo S.M. 82 (Marsupiale) e disciolto il 12 gennaio del 1955.
Il 22 gennaio del 1955, Latina accolse la Scuola Istruzione Equipaggi (S.I.E.) di Frosinone, scuola nata il 20 dicembre del 1954 in sostituzione della S.A.A.T.A. (Scuola Addestramento Trasporti e Aeronavigazione). Il personale presente sulla base venne convogliato nel nuovo reparto e, contestualmente, venne costituito il 207° Gruppo Volo composto dalle 427ª e 428ª Squadriglie di volo.
La S.I.E., il 3 maggio dello stesso anno, fu ridenominata in Scuola Addestramento su Plurimotori (S.A.P.), mantenendone i compiti ed i velivoli, (Beechcraft C.45, Douglas C.47 Dakota e C.53).
Il 24 febbraio 1956 con decreto del Presidente della Repubblica venne concesso l’uso della Bandiera Nazionale e il 28 marzo successivo, con una solenne cerimonia, venne consegnata la Bandiera d’Istituto nelle mani dell’allora comandante colonnello pilota Bianchi Enrico.
Alla fine degli anni cinquanta, sull’aeroporto vennero ospitati un gruppo di velivoli a getto De Havilland “Vampire”. Significativa fu la momentanea dislocazione di un’aliquota del Reparto Sperimentale di Volo, che con il velivolo Aermacchi MB 326 svolse un intenso programma di volo volto alla certificazione dello stesso.

Agli inizi degli anni sessanta, si decise di far divenire Latina il polo di tutte le scuole di volo. Le stesse sparse su tutto il territorio vennero chiuse e le competenze didattiche e velivoli furono trasferiti sull’aeroporto pontino.
Il 22 gennaio del 1962 la Scuola cambiò di nuovo la denominazione in Scuola Volo Basico Avanzato Elica (S.V.B.A.E.) e venne dotata di nuovi velivoli Piaggio P.166M. A decorrere dal 1° novembre del 1969 al 207° Gruppo Volo si aggiunse la 408ª Squadriglia Volo e nel 1972 la 406ª Squadriglia Volo alla quale gli furono assegnati i compiti della disciolta 422ª Squadriglia di volo dislocata sull’aeroporto di Grazzanise.
Presso il Comani, nel frattempo, l’addestramento al volo su plurimotori, via via cedette il passo, a fronte delle nuove esigenze addestrative, all’impiego di un nuovo velivolo monomotore. Inizialmente l’attività venne svolta su velivolo Piaggio P. 148 ed in seguito con i velivoli acrobatici SF 260AM fabbricati dalla SIAI Marchetti per la Forza Armata in tre differenti versioni.

Il primo esemplare dell’aeromobile fu consegnato alla Scuola il giorno 8 marzo 1976 fino a raggiungere un totale di 44 velivoli nel novembre del 1987. Dal I novembre 1985 la Scuola assunse la nuova denominazione di 70° Stormo con compiti di selezione e addestramento dei futuri piloti dell’Aeronautica Militare, di altre Forze Armate, Corpi Armati e frequentatori di nazionalità estera. Il 3 agosto 2005 al 70° Stormo vengono assegnati i primi due velivoli addestratori SF-260EA (denominazione militare T-260B) con nuove tecnologie e soprattutto con una nuova livrea grigia fino al 2009 poi modificata nell’attuale grigio/nera, rispetto alla tradizionale colorazione arancio che ha contraddistinto per decenni i velivoli delle scuole di volo.

Dal 4 all’11 aprile 2008, il 70° Stormo ha partecipato, per la prima volta nella sua storia, all’esercitazione “Spring Flag”, rischierando sull’Aeroporto di Alghero tre T-260B per l’addestramento degli assetti della difesa aerea con compiti di “Slow Movers Interceptor” (intercettazione di velivoli a basse prestazioni).
Il 14 marzo del 2009 il 70° Stormo è stato intitolato alla memoria della M.O.V.M. Generale di Squadra Aerea Giulio Cesare Graziani.

 

L’AEROPORTO DI LATINA

Il 28 marzo 1938 l’aeroporto di Littoria venne inaugurato e dedicato alla memoria del Cap. Pil. Enrico Comani, Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico, con la seguente motivazione: “Con rapidissimo volo di circa 7.000 chilometri senza scalo, dalla Spagna alla America Latina, conquistava all’Italia il primato di distanza per idrovolante”. Il decollo avvenne da Cadice (Spagna) con il velivolo Cant Z506B con il nominativo radio I-LAMA il 28 Dicembre 1937, ed effettuò l’ammaraggio a Caravelas (Brasile) il giorno successivo, dopo aver sorvolato l’Atlantico e percorso una tratta di 7.013 km.
L’attuale Aeroporto di Latina è ubicato sul territorio dell’Agro Pontino racchiuso tra la strada statale n° 7 Appia e la linea ferroviaria Roma—Napoli.
Il 12 gennaio 1937, il Principe don Roffredo Caetani concesse l’utilizzo dei propri beni immobili all’Aeronautica, la quale tramite un processo verbale incaricò la Direzione Territoriale del Demanio della 3ª ZAT di dare inizio ai lavori per la realizzazione dell’aeroporto. Nella pianura pontina erano già presenti due campi di volo di fortuna, Terracina e Cisterna di Littoria e il campo di volo di Sezze Romano, sul quale veniva svolta un’intensa attività di volo a vela, riconosciuta in ambito internazionale. I campi di fortuna di Terracina e di Cisterna vennero soppressi nell’ agosto del 1941, poco dopo l’entrata in funzione dell’aeroporto di Littoria. Diversamente il Campo di Volo a Sezze di Littoria continuò a svolgere la propria attività di volo a vela civile e militare fino al 1943 e fu distrutto con il bombardamento aereo Anglo-americano nel 1944.  

IL PERCORSO DEL PINGUINO

Intanto….chi è il pinguino?
Come tutti sanno è un uccello, dotato di ali ma incapace di volare. I giovanissimi ragazzi che arrivano a Latina sono proprio così: appena selezionati per frequentare i corsi dell’Accademia di Pozzuoli devo ancora superare lo scoglio della selezione di volo. Solo al termine del corso superato positivamente (con la conquista dell’aquila da pilota) potranno cominciare i corsi dell’Accademia che li porteranno a fregiarsi dell’Aquila Turrita da pilota militare.
Il 70° Stormo quindi trasforma i pinguini incapaci di volare in aquile pronte a conquistare i cieli.
E come si svolge il percorso per ottenere questa trasformazione? I giovani “aspiranti piloti” arrivano al 70° Stormo dopo un breve periodo d’incorporamento ed inquadramento militare in Accademia Aeronautica a Pozzuoli.
Prima di potersi sedere sul seggiolino destro del T-260B, i Frequentatori (così vengono chiamati a Latina) vengono affidati al GIP (Gruppo Istruzione Professionale) che cura le lezioni in aula. Nella fase di studio a “terra” effettuato in modalità e-learning, in circa tre settimane apprendono e assimilano le nozioni delle materie di base attraverso la fruizione di moduli addestrativi teorici elaborati da “tutors di contenuto” e relativi a materie quali: impiantistica del velivolo, meteorologia, controllo del traffico aereo, medicina aeronautica, fraseologia radio in lingua inglese e procedure di volo.

Sono ancora in piena selezione e il corso è volutamente condensato: tante nozioni da assimilare a ritmo accelerato, con esami intermedi che prevedono 2 sole possibilità a distanza ravvicinata per superarli.
Chi non ce la fa ritorna a casa. Tanti frequentatori non tengono il ritmo e già nella fase di teoria rassegnano le dimissioni. Chi supera l’esame finale viene ammesso al corso di volo e all’assegnazione dell’Istruttore che lo seguirà in tutte le circa 20 ore di lezioni di volo.

Fin dal primo volo di ambientamento il Frequentatore deve dimostrare la capacità di gestire le checklist e i controlli delle varie fasi di volo in maniera precisa e puntuale. Deve saper gestire le comunicazioni con gli enti di controllo del traffico aereo e conoscere lo spazio di volo che gli è assegnato.

Lo spazio aereo in cui si muovono gli aerei di Latina è stato accuratamente diviso in zone di lavoro che vengono assegnate individualmente ai piloti in addestramento. I Frequentatori imparano fin dalla teoria a riconoscere dall’alto (tramite riferimenti a terra molto riconoscibili) le varie zone e devono sapersi muovere in maniera precisa e sicura. Dopo i primi voli in cui vengono insegnate le manovre basiche, vengono introdotti anche i primi rudimenti di volo acrobatico che non servono per avere piloti da airshow ma per insegnare ai ragazzi a gestire correttamente le difficoltà e gli assetti inusuali (viene provata anche la vite).
Le lezioni di volo sono incalzanti, come lo sono gli esami intermedi, e portano rapidamente l’allievo all’Esame degli Esami: il volo da Solista. Il primo volo da solo che ogni pilota ricorderà per sempre nella vita.

Al termine del volo da solista la tradizione vuole che l’allievo sia prelevato dai compagni dall’aereo e, senza toccare terra, letteralmente “in volo”, sia portato alla fontana con la statua del pinguino e immerso in acqua. L’allievo alla fine bacerà il pinguino, salutandolo, perché da quel momento le ali lo sostengono e quindi è diventato un Aquila. La gioia provata in quel momento nessuno la dimenticherà facilmente.

 

IL VELIVOLO DEL 70° STORMO: IL T-260B

L’aereo attualmente in uso al 70° Stormo è il T-260B, alias Leonardo SF 260EA. l’Echo Bravo è la versione evoluta dell’SF 260AM, allora costruito da SIAI Marchetti, versione in uso al 70° fin dall’8 marzo 1976.
E’ un aeroplano monomotore ad ala bassa con elica a passo variabile e carrello retrattile progettato dall’Ingegner Stelio Frati (dalle sue iniziali deriva la sigla SF) come sviluppo dell’Aviamilano F 8L Falco. Fece il suo primo volo nel 1966 con un motore Avco Lycoming 0-540 da 260 cavalli (ed ecco il motivo del 260 della sigla) e dimostrò fin da subito ottime caratteristiche di volo, che lo resero un eccellente addestratore basico con capacità anche acrobatiche. Nel 2006 la versione EA (Enhanced Aircraft), dotata di avionica più moderna ( GPS, parte della strumentazione digitale, trasponder IFF, nuove radio) e un tettuccio modificato che, unito ai nuovi sedili, aumenta lo spazio a disposizione dei piloti, ha sostituito gradualmente tutti gli esemplari della versione AM.
Il 27 giugno 2019 veniva celebrato a Latina il traguardo delle 50.000 ore volate sul T-260B e ad oggi, il totale delle ore volate con le 2 versioni del ‘260 ha superato le 290.000 ore!!!!

In una palazzina dello Stormo è possibile visionare la Sala Allenatori Strumentali (SAS), inaugurata il 18 settembre 2012, dotata di 2 apparati di simulazione del velivolo T-260B realizzati dietro incarico del Comando Logistico, del personale del 5° GMV (Gruppo Manutenzione Velivoli) di Napoli Capodichino, riciclando e riutilizzando le fusoliere di SF-260AM dismessi e riconfigurati in versione T-260B.
Gli apparati simulatori sono costituiti da 2 fusoliere originali alle quali sono stati sostituiti i cruscotti con versioni “digitali” (tolti gli strumenti analogici e riprodotti digitalmente da schermi LCD posti dietro il pannello strumenti), mentre di fronte alle fusoliere sono posti dei mega-schermi sui quali 3 videoproiettori riproducono il paesaggio circostante.
Il software utilizzato è MS Flight Simulator X.

Non sono previste missioni al simulatore per i Frequentatori. Vengono normalmente utilizzati  dagli Istruttori per simulare manovre di emergenza o situazioni non riproducibili nella realtà e dagli allievi del 3° e 4° anno di Accademia che effettuano corsi di mantenimento e “volano” alcune missioni su questi ausili.
E’ previsto nei prossimi mesi l’ammodernamento del sistema con la sostituzione del software con un altro più moderno e la modifica dei cruscotti per renderli più realistici.

 

LA VOCAZIONE INTERFORZE E INTERNAZIONALE DELLA SCUOLA

Anche il 70° Stormo, come già visto l’anno scorso per il 72°,ha una spiccata vocazione interforze, interagenzia e internazionale.

La Base non è grandissima e dovunque si incontrano divise diverse da quelle dell’Aeronautica Militare e stemmi diversi dal Tricolore italiano.
Ricordiamo che questo aeroporto è la porta di ingresso per QUALUNQUE pilota dell’AM: tutti, prima di cominciare i corsi di Accademia o di Complemento, DEVONO passare da qui e conquistarsi le ali sul T-260B.
Solo successivamente i piloti, in base alle loro caratteristiche, abilità e alle necessità della Forza Armata, verranno destinati alle varie linee: caccia, trasporto, ala rotante, ecc.

Qui a Latina hanno cominciato a muovere le ali anche – tanto per fare un esempio che tutti ben conoscono – sia il Colonnello Luca Parmitano che Samantha Cristoforetti, che, prima di diventare astronauti dell’ESA, sono stati piloti dell’Aeronautica Militare.

La vocazione internazionale è sottolineata, oltre che dalla partecipazione ai corsi di allievi stranieri (provenienti, nel corso degli anni da Arabia Saudita, Kuwait, Libia, Spagna, Olanda, Perù, Iran, Iraq, Albania, Senegal, Tunisia, Mauritania, Afghanistan, Somalia), anche dalla presenza di istruttori stranieri che possono partecipare alla formazione di tutti i Frequentatori.

 

IL GEA

Il Gruppo Efficienza Velivoli dipende direttamente dal Comandante di Stormo e si occupa della manutenzione e dell’efficienza dei velivoli assegnati allo Stormo, nonché della gestione tecnica in linea volo.

Il T-260B ha scadenze di manutenzione ogni 100 ore e una vita operativa di 10 anni o 3000 ore di volo.
Sono inoltre previste delle scadenze “minori” alle 25 e alle 50 ore di volo dove vengono effettuati controlli agli impianti principali (impianto elettrico e motore). Questi controlli durano un paio di giorni. Nel caso invece della scadenza delle 100 ore, l’ispezione e le attività manutentive vengono effettuate al GEA che, come prescritto dai manuali tecnici, disassembla l’aereo nei suoi componenti principali e effettua tutte le operazioni previste. Alla fine riassembla la macchina che, dopo i previsti voli officina, potrà riprendere il suo posto in linea di volo. Questa IP (Ispezione Periodica) dura, di norma, 5 settimane.

Il Limite di Impiego Calendariale (LIC) è stato fissato per il T-260B al raggiungimento dei 10 anni di vita e il Limite di Ore di Funzionamento (LOF) alle 3000 ore di volo.
Al raggiungimento del primo di questi 2 limiti la macchina viene inviata all’IRAN (Inspect and Repair As Necessary), presso la OMA (Officine Meccaniche Aeronautiche) SpA di Foligno. In questo caso l’aereo viene sverniciato, completamente smontato, controllato e poi rimontato e riverniciato. In pratica, in 9 mesi, l’aereo viene rimesso a nuovo.

 

IL FUTURO DEL 70° STORMO

La posizione dell’aeroporto di Latina è invidiabile: pensate che ogni anno vengono cancellate meno del 3% delle attività per condimeteo avverse. Ne consegue che la Forza Armata considera la struttura strategica e ha deciso di investire pesantemente su di essa.
La porta d’ingresso dei piloti in Aeronautica si sta quindi vestendo a nuovo!
Diversi nuovi fabbricati stanno nascendo sull’aeroporto di Latina. Il primo e più importante è la nuova sede del 207° Gruppo Volo, con i nuovi locali per le attività del gruppo e le nuove camerette per i Frequentatori. Seguiranno altri fabbricati per mantenere la struttura al passo con i tempi e sempre più rispondente alle richieste di una scuola piloti moderna, efficiente e funzionale.

 

CRONACA DELLE VISITE : la parola ad Aviaspotter!

Appuntamento alle 09:00 all’ingresso dell’”Enrico Comani” di Latina.
Finalmente incontro la voce con cui parlo da 9 mesi ma che non sono ancora riuscito ad associare ad un viso.

Effettuiamo tutte le procedure di registrazione e “badgiatura” e, finalmente, mi ritrovo sul piazzale d’ingresso del 70° Stormo.
Mi viene subito preannunciata una giornata densa di eventi ma la cosa non mi spaventa, anzi!!!
Primo appuntamento: la linea di volo. Non mi faccio pregare. La Canon ha le batterie al 100% e le schede di memoria sono pronte a riempirsi.

Visitiamo per prima cosa la sala vestizione equipaggi, dove si trovano tutti gli armadietti che contengono, essenzialmente, i caschi del personale di volo poiché per il T-260B non è richiesta la tuta anti-G, né altri tipi di abbigliamento specifico.
La particolarità sta invece nel fatto che qui troviamo uno scaffale contenente i paracadute, dotazione necessaria su questo aeroplano. Gli specialisti addetti mi spiegano che tutti gli equipaggiamenti sono scrupolosamente controllati ogni giorno e vengono sottoposti a manutenzione calendariale. Ogni paracadute, ad intervalli precisi, viene estratto, controllato e accuratamente ripiegato.
Nel frattempo, mentre mi trovo nella sala, entrano alcuni equipaggi che si apprestano ad andare in volo e che devono vestirsi. Tutte le operazioni sono molto veloci: controllano i documenti, prelevano gli equipaggiamenti, li indossano veloci e escono. Si fa fatica a fotografarli. Una cosa che si nota facilmente è il colore diverso delle tute di volo che, in questa occasione, rappresentano l’Aeronautica Militare con gli Istruttori e la Guardia di Finanza con gli allievi. Il tutto a sottolineare, se mai ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, la vocazione interforze della scuola.
Seguiamo gli equipaggi verso la linea di volo per fotografarli mentre seguono le check list dei controlli esterni e interni.
Gli Specialisti in linea di volo assistono i piloti che, una volta messo in moto l’aereo, si avviano verso la pista seguendo le indicazioni. Sono trascorsi veramente pochissimi minuti dal mio ingresso in sala vestizione e gli aerei sono già in volo: malgrado le poche ore di volo sulle spalle, questi ragazzi sono già molto veloci e lasciano trasparire una sicura conoscenza e  una notevole disinvoltura nell’applicazione delle procedure. Passato il momento dei decolli mi viene lasciato il tempo di riprendere gli aerei rimasti in linea di volo e quindi ne approfitto per fotografare il piccolo monomotore di Leonardo da tutti gli angoli.

Prossima destinazione, la scuola con l’aula multimediale e una breve dimostrazione del software che viene utilizzato per l’istruzione teorica: mi vengono spiegati i motivi che hanno portato all’adozione di questo strumento e una breve navigazione fra le pagine e le lezioni mi convince che è stato fatto un grande lavoro che permette veramente ai Frequentatori di raggiungere in breve tempo risultati molto elevati. Il tempo è tiranno: vorrei stare di più su questi PC ma dobbiamo recarci dal Comandante che è riuscito a ritagliare un po’ del suo tempo per noi.

 

Il Colonnello Giuseppe Bellomo è fresco di nomina al vertice del 70° e proviene dalla linea Tornado, sul quale ha partecipato a tutte le ultime campagne operative (Afghanistan, Libia e Iraq). Anche lui, naturalmente, ha messo le ali a Latina e quindi è un ritorno alle origini, con ben altre responsabilità e con tantissima esperienza in più. A dimostrazione del fatto che non si finisce mai di imparare, ha dovuto rimettersi nei panni dell’allievo e diventare a sua volta istruttore sul T-260B sul quale vola regolarmente e svolge le attività previste per questo ruolo. Il colloquio è interessante ma il tempo passa in fretta: gli impegni chiamano il Comandante e anche noi abbiamo ancora tante cose da fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prossimo appuntamento il GEA che si trova proprio di fianco alla palazzina Comando. Ci attende il Capitano Christian D.C. che ci guida all’interno del grande Hangar dove si svolge la manutenzione degli aerei e dove, in effetti, si trovano diversi aerei a diversi livelli di approntamento. A velivoli apparentemente pronti al volo ne sono affiancati altri smontati a vari livelli e al cui interno ed esterno lavorano con mano sicura i preziosi Specialisti dell’Aeronautica Militare. E’ ormai arrivata l’ora del pranzo e posso così apprezzare il cibo della mensa appena rinnovata. Dopo pranzo è il momento dei simulatori di volo che si trovano al piano terra della palazzina che ospita anche il 207° Gruppo. La mia passione per i simulatori di volo vorrebbe “farci un giro”, ma non è possibile e mi accontento di vederli accesi con lo scenario fissato sul piazzale dell’aeroporto: mi rifarò presto.
L’ultima attività di oggi è la ripresa di decolli e atterraggi a margine pista che raggiungo su un Defender.
Non c’è nemmeno bisogno di chiedere da quale lato preferirei fare le foto, mi ritrovo già “recapitato” a favore di sole: fantastici!!!!
Appena in tempo per una wave di 4 velivoli che decolla per la missione pomeridiana. I ‘260 sono veramente dei gioiellini, bastano loro pochissime centinaia di metri per ritrovarsi in aria. Passano davanti a noi già “altini “, ma riesco a Canonizzarli per bene. Lasciamo la postazione sotto il sole implacabile per ripararci all’ombra, in attesa degli atterraggi che avvengono regolarmente circa 30 minuti dopo. In effetti si tratta di una serie di “touch ‘n go” che mi permettono di scattare un mucchio di foto agli aerei con diversi assetti: ottimo!!!

La giornata volge al termine e, mentre mi accompagnano all’uscita, provo a ricapitolare mentalmente quello che ho visto oggi: una realtà che vive intensamente i suoi compiti, conscia della grandissima responsabilità che la Forza Armata gli affida: selezionare i suoi Piloti.
Ricordiamo che un Pilota Militare, oltre che una risorsa umana preziosa, è anche un investimento di notevole valore e sul quale non si può rischiare di destinare risorse economiche senza avere un adeguato ritorno.
Gli uomini del 70° Stormo concorrono, tutti insieme, ognuno all’interno delle proprie responsabilità, a fornire a tutti i Corpi Armati e Amministrazioni dello Stato che lo richiedono, un prodotto di elevatissima qualità. 
E devono farlo veramente bene questo lavoro, visto che da Latina, nel corso degli anni, sono usciti qualcosa come 15.000 piloti!!!
“Tutti per uno”, come il motto che campeggia sulla destra dello stemma del Reparto dove, non a caso, una maestosa aquila con le ali spiegate insegna ai suoi pulcini a spiccare il volo.

Gustatevi le foto della giornata

AviaSpotter.it desidera ringraziare: Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare per aver autorizzato l’attività, il Comandante del 70° Stormo Col. Pil. Giuseppe BELLOMO, il Magg. Stefano TESTA (Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore, 2° Ufficio), il Maggiore Biagio M. (Comandante del GEA), l’Ufficiale P.I. Maggiore Giangiuseppe Luisi, il Capitano Assunta F. e il Luogotenente Marco C. per l’accoglienza e il costante supporto durante la realizzazione del resoconto.

Foto di/images by Fabio Tognolo.