Aeroporto di Lucca Capannori – 17 settembre 2024
L’Esercitazione Grifone 2024 rappresenta uno degli eventi più significativi nel panorama delle simulazioni operative di emergenza in Italia. Organizzata annualmente dall’Aeronautica Militare, in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e altre realtà del sistema nazionale di protezione civile, questa esercitazione è concepita per testare e migliorare la capacità di risposta coordinata in situazioni di emergenza che coinvolgono il soccorso in ambienti montani e impervi.
Obiettivi e contesto dell’esercitazione
La Grifone 2024 si colloca nel più ampio quadro delle iniziative di prevenzione e gestione delle emergenze che riguardano il territorio montano, una delle aree più delicate e difficili da gestire in caso di calamità. L’Italia, con la sua complessa orografia, ha una lunga tradizione di interventi in zone di montagna, dove fattori come la difficoltà di accesso, le condizioni meteorologiche avverse e la scarsa copertura telefonica rendono le operazioni di soccorso estremamente complesse.
L’obiettivo principale dell’esercitazione è testare l’efficacia della sinergia tra le diverse forze in campo: dalle unità terrestri del CNSAS ai velivoli dell’Aeronautica Militare e delle altre forze aeree partecipanti, fino alle autorità locali e alle organizzazioni di volontariato. Attraverso scenari simulati che ricreano incidenti in alta quota, frane, valanghe o la ricerca di dispersi in zone impervie, Grifone 2024 punta a mettere alla prova la capacità di reazione e la rapidità degli interventi.
Struttura e svolgimento delle operazioni
L’esercitazione prevede una serie di attività distribuite su più giornate, con base operativa in una località montana italiana scelta di anno in anno. Le operazioni coinvolgono una rete di comando e controllo altamente integrata, che include squadre di soccorritori a piedi, elicotteri per il trasporto rapido e il recupero di feriti, e unità di supporto tecnico per le comunicazioni.
La fase di pianificazione è cruciale: ogni esercitazione viene progettata nei minimi dettagli per riprodurre situazioni realistiche. I team devono affrontare problemi logistici, come la gestione di una vittima con gravi traumi in un luogo difficilmente accessibile, o il coordinamento di più mezzi di soccorso nello spazio aereo limitato delle valli alpine.
Oltre alla componente terrestre, l’esercitazione fa un ampio uso delle risorse aeree. Gli elicotteri dell’Aeronautica Militare e di altri enti collaborano nel trasporto del personale di soccorso, nel recupero dei feriti e nella ricognizione delle aree coinvolte dagli scenari d’emergenza.
Quest’anno le macchine coinvolte sono state 10:
– Aviazione dell’Esercito (UH-90A)
– Marina Militare (MH-101A)
– Aeronautica Militare (HH-139B e 2 TH-500)
– Carabinieri (UH-139D)
– Polizia di Stato (AW-139)
– Guardia di Finanza (MH-169)
– Capitanerie di Porto / Guardia Costiera (AW-139)
– Ejercito del Aire (S-76)
Partecipazione internazionale e cooperazione
L’esercitazione Grifone non è soltanto un evento nazionale. Anche nel 2024, la partecipazione internazionale è un elemento chiave. Delegazioni e unità di soccorso da paesi europei e extraeuropei si uniscono all’Italia per condividere tecniche, protocolli e metodologie operative. Questa cooperazione rafforza i legami tra le forze di soccorso di diversi paesi e crea una rete di supporto pronta ad attivarsi in caso di emergenze reali che possano coinvolgere più nazioni.
Conclusione
Grifone 2024 si configura quindi come un momento di cruciale importanza per tutto il sistema della protezione civile italiana. Attraverso la simulazione di scenari complessi e realistici, l’esercitazione consente ai soccorritori di testare nuove tecnologie, rafforzare la cooperazione tra le diverse forze in campo e migliorare continuamente le capacità operative del paese di fronte a calamità naturali e incidenti in ambienti difficili.
L’esperienza accumulata durante queste giornate di esercitazioni avrà ripercussioni positive sulla gestione delle emergenze reali, rafforzando la prontezza operativa del personale coinvolto e, soprattutto, aumentando le probabilità di salvare vite in contesti estremamente difficili.
L’esercitazione di quest’anno, che ha coinvolto complessivamente circa 450 persone, si è conclusa in anticipo a causa di un incidente che ha coinvolto uno Yakovlev YAK-18T con marche francesi, con a bordo 3 persone, che è stato dichiarato disperso sull’appennino tosco-emiliano. L’esercitazione, in questo caso, è stata trasformata immediatamente in evento operativo con il coordinamento dell’Aeronautica Militare.
Fonti:
Testo: AviaSpotter.it
Foto: Irene Pantaleoni