Meiringen – 8 e 9 ottobre 2019
Vi dico subito che, anche quest’anno, è andata male. E sono 2 volte su 3.
Dopo le ultime 2 straordinarie occasioni del 2017 (che potete vedere qui) e 2018, ricomincia la serie sfortunata di Axalp.
A dire il vero gli avventurosi che hanno sfidato i ripidi sentieri dell’Axalphorn i giorni 7 e 8 ottobre, hanno portato a casa un bottino fotografico di prim’ordine, e sulla rete potete trovare diverse cose: purtroppo non ero fra quelli.
Autorizzato dalle Forze Aeree Svizzere a salire il giorno 9 grazie ad un passaggio su un poderoso Super Puma elvetico, mi sono presentato alle 08:30 del giorno 8 sul sedime dell’ameno aeroporto posto nella valle del fiume Aar, intenzionato a riprendere i movimenti del giorno di prove. Il tempo, preannunciato dalle previsioni, non è dei migliori, almeno a quell’ora. Tutto tace e mi avvio verso la testata pista 28, dove vedo posizionata la torre di controllo mobile. Faccio giusto in tempo ad arrivare e i motori dei Super Puma e degli EC 635 parcheggiati cominciano a girare.
In pochi minuti la tranquilla aria della valle viene sbattuta dai rotori degli elicotteri che portano in quota tutto il necessario per la giornata.
I voli si susseguono incessanti: dal decollo all’atterraggio passano meno di 15 minuti in cui i grossi Super Puma imbarcano uomini e materiali con il rotore in moto, decollano, atterrano all’Axalp, sbarcano il tutto, ridecollano dalla base in quota e riatterrano a Meiringen, per ricominciare il giro.
Alle 10:30 si cominciano a sentire gli ululati della messa in moto dei General Electric F 404 degli Hornet: sono otto e questo vuol dire che arrivano 4 F 18.
Il primo a comparire è lo Special Color del Fliegerstaffel 11 “Tiger”, di stanza sulla base stessa: la tigre ruggente dipinta sulle derive risplende al sole che alla fine si è fatto largo fra le nuvole, ormai quasi completamente sparite. I decolli avvengono in rapida sequenza, con largo uso del postbruciatore e, in meno di 4 minuti, il silenzio ritorna padrone.
E’ anche per questo che sento chiaramente lo squillo dell’SMS sul cellulare: è un messaggio dell’Ufficio Stampa della Schweizer Luftwaffe che mi annuncia che, causa condimeteo avverse, la prevista esercitazione del 9/10 non avrà luogo. Me lo aspettavo. Cerchiamo di sfruttare quello che offre la giornata.
Vedo che la torre mobile si muove verso la testata 10: mi devo muovere anch’io verso un posto che mi permetta di fotografare gli atterraggi.
E’ stata predisposta una piazzola (dotata di bagni chimici, perché qui in Svizzera pensano a tutto) proprio a metà pista, sul lato a favore di sole, e mi dirigo lì.
Mentre cammino sento il rumore degli agili bireattori inframmezzato dalle raffiche dei Vulcan che vomitano 6000 colpi al minuto verso i bersagli posizionati sul poligono sulla montagna alle nostre spalle: i presenti si stanno sicuramente divertendo.
I 4 ritornano dopo soli 40 minuti e Canonizzo gli atterraggi. I successivi decolli sono previsti per le 13:30 e quindi mi affretto a mangiare qualcosa.
Il pomeriggio è dedicato alla prova completa di quello che avrebbe dovuto offrire domani (ho poi scoperto che anche l’esercitazione prevista il giorno 10 è saltata) e gli stessi aerei della mattina si avventano, puntuali, sull’asfalto: in un minuto dal rilascio dei freni del primo aereo sono tutti in volo. Come la mattina: 40 minuti e sono tutti a terra. Nel frattempo lo spettacolo all’Axalp prosegue e fotografo i Super Puma in decollo con il Bambi Bucket per simulare lo spegnimento di un incendio e, successivamente, in volo molto alta, una bella formazione di F 18, PC 21 e PC 7:
Passa molto lontano anche un Kamov 32 della Heliswiss, con i suoi insoliti rotori controrotanti.
Finita l’esercitazione ricomincia l’andirivieni di Super Puma e EC 635 per riportare al campo base uomini e materiali. Ne approfitto per fotografare gli incessanti passaggi, con gli elicotteri illuminati di lato da un sole che ha completamente preso possesso del cielo: sembra impossibile che domani possa esserci un tempo così inclemente. Decollano (nelle solite poche decine di metri) anche i 2 PC 6 dei paracadutisti dell’esercito svizzero.
Alla fine sono da veramente da solo quando i piloti di un Super Puma decidono di fare passerella proprio davanti a me, con il mezzo in rullaggio. Che dire……GRAZIE!!!
E’ l’ultima occasione per oggi: ripongo l’attrezzatura e mi avvio verso l’albergo, speranzoso di riuscire, la mattina dopo, a fare almeno qualcosa.
La mattina mi sveglio e….non piove. Mentre sono a fare colazione sento il rumore di un F 18 in decollo sopra di me: non riuscirò a salire in poligono ma qualche foto salterà fuori.
Troppo ottimista: mentre, in auto, mi dirigo verso l’aeroporto comincia a scendere qualche goccia. Riesco a fotografare solo l’atterraggio dell’unico Hornet decollato e l’arrivo di un EC 635 prima che si aprano tutte le cataratte del cielo e scenda un mezzo diluvio universale che mi accompagnerà fino all’arrivo a casa.
Dico io….in una delle estati meno piovose della storia…..proprio oggi doveva venire tutta insieme? Andrà meglio l’anno prossimo?
Per quest’anno accontentavi di queste