13 aprile 2016 – Berlino
Quest’anno la Trasferta Aeronautica Giornaliera mi ha portato nel cuore della Germania, nella sua capitale, Berlino.
Il museo della Luftwaffe richiamava la mia attenzione ormai da diversi anni. Gli aerei esposti, per buona parte dell’era moderna e con diversi esemplari provenienti da oltrecortina, grazie all’eredità della Repubblica Democratica Tedesca, avevano infatti l’effetto delle sirene di Ulisse.
Già quest’inverno avevo interrogato la rete, alla ricerca di un volo A/R da Milano ad un prezzo favorevole, e l’avevo trovato a dicembre. Una rapida riflessione sul meteo di fine anno nel nord della Germania e la considerazione che la maggior parte dei velivoli fosse all’aperto, mi aveva però fatto desistere.
Giunta però la primavera, il pensiero ha fatto di nuovo capolino e la ricerca è andata nuovamente a buon fine. Lanciata l’idea fra gli amici, ho immediatamente trovato 2 pazzi che si sono uniti e, dopo pochi giorni, un altro fuori di testa si è unito all’iniziale trio.
Il noleggio dell’auto ha preceduto di pochi giorni la partenza e così, il 13 aprile, di mattina presto, ci siamo trovati all’ingresso del Terminal 2 di Milano Malpensa, destinazione Berlino Schonefeld. Il volo Easyjet era in perfetto orario e alle 09:00 abbiamo posato i piedi in Germania.
Il tempo di formalizzare pochi documenti e il muso di una FIAT 500X bianca era già in direzione del museo, situato sul vecchio aeroporto di Gatow, ora in disuso, che raggiungevamo verso le 10:00, giusto in tempo per l’apertura.
L’ingresso al museo è gratuito e un impiegata all’ingresso ci spiega, in uno stentatissimo inglese, il giro da fare all’interno. Immediatamente ci fiondiamo a Canonizzare gli aerei esposti all’esterno. La mostra è organizzata per aree omogenee di specialità. Quindi, prima i ricognitori, poi i caccia-bombardieri (compreso qualche elicottero da combattimento), poi i caccia puri e di seguito gli addestratori biposto. Tutti aerei del secondo dopoguerra, dagli anni ’50 ai ’70 circa, sia del blocco orientale che quello occidentale. Dal T 33 al RF4E Phantom, Dal MiG 15 al MiG 23, passando da F 104G, Su 22 e Mi 24. La testa non sa da che parte girarsi.
Le macchine sono in condizioni di conservazione molto diverse: alcune restaurate di recente, altre con evidenti segni del tempo passato all’aperto. Ci dirigiamo verso la rimessa dove sono collocati gli aerei più moderni, ma prima passiamo fra il campionario di missili antiaerei, anche in questo caso divisi fra esemplari occidentali e orientali. Da una parte Roland, Hawk e Nike Hercules e dall’altra SA-2 Guideline e SA-3 Goa ci portano fino all’ingresso del grosso hangar. All’interno lo spettacolo: F 4F Pantom, Tornado, TF 104G Starfighter e MiG 29 sopra tutti ma, anche qui, non si sa dove guardare. La chicca, dietro il Phantom è una “nuke” B 61, un po’ conciata ma dall’aspetto comunque molto inquietante.
Ripercorriamo la strada in mezzo ai missili AA e, dopo aver fotografato aerei da traino bersagli e ricognitori marittimi, giungiamo nei pressi della torre di controllo, dove un perfetto C 47 nei colori della Royal Australian Air Force, ci ricorda che Gatow fu l’aeroporto più impegnato nel famoso ponte aereo di Berlino che si svolse fra il giugno del 1948 e il settembre del ’49.
Proseguiamo alla volta dell’hangar dedicato alla Prima e Seconda Guerra Mondiale, ma prima ci fermiamo sotto un F 104 in configurazione ZELL, con razzo per il decollo verticale, tips e tanks e, soprattutto, un altra B 61 al pilone ventrale. Accanto al ‘104 un missile Pershing ci ricorda che, durante la guerra fredda, la contrapposizione fra NATO e Patto di Varsavia ha raggiunto livelli veramente molto alti.
Purtroppo l’unica delusione della visita ci aspetta nell’ultimo hangar. Gli aerei del secondo conflitto mondiale sono veramente pochi: un Bf 108, uno Yak 11, un aliante da assalto DFS 230 e un bellissimo Me 163: nient’altro. Francamente mi aspettavo qualcosa di più. Comunque il Komet è un gran bel vedere e il boccone è un po’ meno amaro.
Gli ultimi pezzi, all’aperto, sono un paio di Mi 8, un Transall, un Noratlass, un An 26 e un raro Hunting Percival Pembroke e, verso l’uscita, un bombardiere Il 28 e un Hansa Jet in configurazione ECM.
Nel complesso un gran bel museo, visitato in una bellissima giornata. Oltretutto, con il volo di ritorno in serata, siamo pure riusciti a visitare la città, con una puntata alla porta di Brandeburgo e al Reichstage una bella passeggiata sulla 17 Juni Strasse.
A voi le foto