8 ottobre 2015 – Meiringen
Oggi è il grande giorno.
Partiamo la mattina presto da Milano, insieme agli amici Daniele e Roberto, per raggiungere Meiringen e, da lì, essere trasportati su un Super Puma della Swiss Air Force, al poligono in quota di Axalp, dove oggi si svolgeranno le consuete esercitazioni annuali degli F 18 e degli F 5 elvetici.
Purtroppo la giornata di ieri è stata annullata e anche le previsioni di oggi non lasciano sperare nulla di buono, ma partiamo fiduciosi.
L’asfalto si srotola velocemente sotto la Focus e alle 7.45 siamo nelle vicinanze di Meiringen. La proverbiale efficienza Svizzera si mette subito in mostra: solerti militari ci chiedono i pass e ci indirizzano al parcheggio. Siamo la 4ª automobile ad arrivare. La navetta ci preleva immediatamente e in pochi minuti ci porta all’ingresso della Base.
Come previsto il clima è freddo e umido, con nuvole basse e nebbia. Il paesaggio è favoloso con le pendici delle vicine montagne colorate dai numerosi alberi ormai nei colori autunnali. Tutte le sfumature del rosso, del marrone, del giallo e del verde ammantano il luogo. Gli sbuffi di nebbia che si insinuano qui e la creano scorci quasi poetici. Ma noi siamo qui per gli Hornet !!! Certo…..non promette niente di buono.
Il luogo è già ben conosciuto per le numerose frequentazioni e ci rechiamo subito sulla terrazza per catturare eventuali movimenti. Passano pochi minuti ed ecco apparire all’orizzonte il primo: un PC 6 Turbo Porter si appresta all’atterraggio, subito seguito da un secondo. La luce fa fatica a penetrare le nuvole e il sole è ancora dietro le montagne ma le foto le scattiamo lo stesso.
Subito dopo arrivano diversi Super Puma, facendoci ben sperare per la salita. Uno di questi, oggi, sarà il nostro autobus!!!
Ad un certo punto sentiamo, dietro di noi, il caratteristico rumore degli F404 che vengono messi in moto: arrivano gli Hornet. Li vediamo prima sfilare sulla strada che porta alla pista dal rifugio in caverna posto dietro la base, e poi fare passerella davanti a noi, sul raccordo, per portarsi in testata 10. I piloti salutano gli appassionati già presenti in forze sul terrazzo e lungo la bassa recinzione.
Arrivati in testata e autorizzati al decollo, i piloti spingono la manetta fino al Full AB e cominciano la loro corsa. L’umidità presente forma intorno alle ali e sopra la fusoliera nuvole di condensa mentre gli aerei cominciano la salita, ritirando in fretta il carrello. Si stanno recando sicuramente al poligono e fra poco sapremo se le condizioni meteo sono sufficienti a garantire la sicurezza dei tiri. In caso contrario…..avremo perso l’autobus.
Aspettiamo con fiducia il ritorno e, dopo un ora circa li vediamo presentarsi lungo la valle, per atterrare dalla testata 28. Il foro di uscita del Vulcan, sopra il muso, è pulito: il cannone non ha sparato. Brutto segno.
Ci rechiamo alla conferenza stampa di presentazione dell’evento. La grande sala conferenze è piena. Il Comandante in Capo della Schweizer Luftwaffe, Aldo C. Schellenberg, prende la parola e inizia a parlare in tedesco, lingua ufficiale di questa parte di territorio elvetico. Il tono e la mimica facciale ci fanno capire, al di la della lingua sconosciuta, che le notizie non sono buone. La traduzione in francese è già più chiara e capiamo che l’evento, anche oggi, è stato cancellato. La traduzione in italiano però ci riserva la sorpresa. L’evento è stato sì cancellato , ma, per consolazione, l’Aviazione Militare ci offre comunque un volo sul Super Puma lungo la valle di Meiringen e sul lago di Brienz. GRANDISSIMI!!!!
Dopo l’interessantissima conferenza dove, con l’aiuto di alcune slides in tedesco e francese ci vengono illustrati compiti, stato attuale e futuro dell’Aeronautica Militare della Confederazione, ci rechiamo sul piazzale dove, divisi a gruppi di 16, attendiamo di essere imbarcati. Finalmente arriva il nostro turno. Ci toccherà il T-314, un AS 332M1 Super Puma. L’imbarco è veloce: ci sediamo sui sedili in tela e allacciamo le cinture a 4 punti. Sono appena dietro ai piloti e posso vedere il loro “ufficio”. Le finestrature sono grandi e permettono una grande visuale. L’ambiente è molto “profumato” dai vapori di carburante e l’impressione è di grande solidità ed efficienza. Chiuso il grande portellone la macchina rulla per pochi metri e si alza. Ho acceso il GPS e, alla fine, potremo rivedere tutti i dati del volo.
Volare lenti e a bassa quota sul paesaggio autunnale descritto all’inizio lo rende ancora più bello. L’acqua del lago è di uno stranissimo azzurro pastello: sembra colorata. I 12 minuti del volo trascorrono in un battito di ciglia e ci troviamo ben presto con le ruote per terra. slacciamo controvoglia la cintura di sicurezza e, quando lo specialista ci apre il portellone, lasciamo quello che, da autobus, è ormai diventato una carrozza dorata. A terra ci attendono un panino e un the caldo, gentilmente offerti: mai bevuto un the così buono.
Torniamo sulla terrazza e fotografiamo il continuo andirivieni di elicotteri, nell’attesa dei voli pomeridiani degli Hornet.
Per cambiare il punto di ripresa ci portiamo sullo shelter in testata 28 e attendiamo fiduciosi. Le mucche che pascolano nei prati che circondano l’aeroporto continuano a brucare per nulla infastidite dal continuo movimento degli elicotteri. Un nibbio vola elegantemente e si distingue nettamente la testa che si muove alla ricerca di prede.Ad un certo momento, il suono profondo, già sentito la mattina, ci riempie di gioia. Esce la biga mobile e viene verso di noi:questa è la chiara indicazione che gli aerei decolleranno da questa testata. Ed eccoli, in fondo alla strada: spuntano uno alla volta e si dispongono in fila indiana. Dalla sommità dello shelter la prospettiva è fantastica: il primo nitido e gli altri che ballano nei gas caldi dei motori accesi. Entrano uno alla volta in pista e si sistemano a coppie, prima di accendere il post bruciatore e avventarsi sulla pista.
Al termine dei decolli ritorniamo verso la terrazza per sperimentare un nuovo punto di vista che abbiamo notato in atterraggio con il Super Puma. Questo posto, fino a pochi mesi fa, non esisteva, ed è stato creato con la nuova recinzione. E’ praticamente in corrispondenza del punto di decollo di entrambe le piste e permette buone riprese per gli atterraggi da ambedue le direzioni. Passa la solita oretta ed eccoli di ritorno. Si presentano in formazione ad ala, alti e, dopo il sorvolo, aprono e si portano all’atterraggio. Con grande gioia dei presenti effettuano, tutti 4, un touch and go e ripetono il circuito per portarsi definitivamente all’atterraggio.
La giornata è conclusa. Anche quest’anno Axalp è saltata: mi pare di ricordare sia la 4ª edizione consecutiva.
Sarà per l’anno prossimo. Intanto beccatevi queste.