Milano Malpensa – 5 marzo 2015
E’ già un po’ che l’Antonov 225 Mriya bazzica da queste parti. Questa è la quarta volta in pochi giorni. Purtroppo tutti gli altri atterraggi sono avvenuti di notte e quindi era impossibile fotografare il bestione. Per quest’ultimo atterraggio il tam-tam fra gli appassionati ha cominciato a suonare ieri sera: l’orario riportato era quello delle 06:00. Ancora troppo presto, in questa stagione.
La mattina però appare subito chiaro che, anche questa volta, il volo è in ritardo. Forse c’è qualche possibilità.
L’orario viene spostato alle 14:30 e, dopo un po’, si capisce che sarà quello giusto. Torno a casa dal lavoro, tiro su la fidata Canon e mi fiondo in testata 35L. C’è un traffico pazzesco: auto dappertutto e gente in ogni dove. Parcheggio anch’io alla bell’e meglio e monto il Tamrone sulla EOS. Vedo il 28-105 che occhieggia da sotto le schede di memoria di riserva e me lo metto in tasca.
Mi devo spostare sulla sinistra del sentiero della testata 35L, il sole è ormai verso ovest e quello è il posto migliore. C’è tanta gente e tantissimi spotter. Mi guardo in giro e vedo tutti obiettivi che “partono in basso”. La premonizione era stata giusta: monto il 28-105!!! Flightradar 24 è un aiuto fondamentale e vediamo il bestione che si avvicina velocemente.
Ad un tratto un grido:ECCOLO !!!
Sembra fermo per aria tanto è grande e lento: le sue 32 ruote sporgono in basso e la doppia deriva riluce al sole. Bellissimo. Alla fine tutto si è risolto in una manciata di secondi. Mi rimane la voglia di vederlo da vicino. Provo ad andare a Cargo City, dove 3 anni fa ero riuscito a fare qualche foto un po’ interessante.
Entro in auto e noto che c’è l’ingresso ai nuovi parcheggi: le transenne sono cadute a causa del vento che soffia forte. Se entrassi rimarrebbe solo una rete a maglie larghe fra me e il Mriya: la decisione la prendo in fretta e comincio a camminare verso di lui. Daltronde cosa potrà mai succedermi: al massimo mi arrestano….
Mentre mi avvicino noto che il materiale scaricato si avvia verso l’uscita. L’aereo rimane parcheggiate bello sgombro e, una volta di fronte, riesco a riprenderlo da diverse angolazioni. Mi arrampico perfino sul muretto, attaccandomi alla rete, e lo fotografo con l’obiettivo fra il filo spinato e la concertina. Il sole è ormai basso e la luce è ideale.
Mi allontano dopo una decina di minuti, finalmente soddisfatto. Ora mi manca solo il decollo.