22 giugno 1991 – Parigi Le Bourget

Il mio primo Salone è stato questo. Il Salone della Vittoria: quella della Coalizione sull’Iraq di Saddam Hussein.

Decisi di partecipare a maggio del 1991, quando seppi che, fra gli altri, avrebbe partecipato al Bourget anche l’F 117, il famoso e allora ancora piuttosto segreto Aereo Invisibile o Stealth.

E così pianificai il viaggio: partenza il venerdì sera, in treno cuccetta, con arrivo alle 7,20 del mattino alla stazione di Parigi Gare de Lyon. Da lì, con la RER, fino alla fermata Le Bourget. Autobus navetta fino all’aeroporto e giornata al Salone. La sera percorso inverso, pizza in stazione e ritorno notturno a Milano, con arrivo la domenica mattina. Così feci. Tutto perfetto.

Arrivato in aeroporto i miei occhi giravano come slot machine: non sapevo dove guardare. Dovunque mi girassi aerei ed elicotteri di ogni epoca e dimensione. Tenete conto che Le Bourget è anche sede del Museo dell’aria e dello spazio e molti aerei sono esposti all’aperto.

Il 1991 poi è stato l’anno della Guerra del Golfo e il Salone è stata l’occasione per celebrare gli aerei che avevano combattuto la Guerra. Il recinto Americano era il più grande, con un esemplare ciascuno di ogni aereo che aveva partecipato alla Guerra: F 15 C ed E, F 16, A 10, F 14, A 6 e poi gli elicotteri da attacco e da trasporto. L’F 117 era al centro, con un ulteriore recinto, interdetto a chiunque e con guardie armate costantemente presenti.

Anche gli altri componenti della Coalizione erano presenti: gli Inglesi avevano portato Tornado e Jaguar dipinti in Desert Pink con Nose Art  veramente evocative. I Francesi, padroni di casa, avevano esposto tutti gli aerei con cartelli esplicativi con la scritta “Combat Proven”. Gli italiani esponevano un Tornado Locusta in statica e 2 in volo, durante il programma pomeridiano, che si esibivano in un rifornimento Buddy Buddy e in alcuni passaggi tutta canna che entusiasmavano particolarmente il pubblico.

La delegazione Sovietica esponeva, a sorpresa e in anteprima assoluta,  il MiG 31 e il suo poderoso armamento missilistico, con gli AA 9 Amos (della classe degli AIM 54 Phoenix che armavano i Tomcat dell’US Navy) e gli AA 6 Acrid che, con i loro 5,95 mt di lunghezza, sono i più grandi missili aria-aria del mondo. Inoltre, in volo, l’A 40 Albatros, bireattore anfibio di Beriev per la lotta antinave e antisommergibili.

Per essere il primo Salon a cui ho partecipato direi decisamente  niente male

Le foto, scansionate da diapositive, non sono di qualità eccezionale. Rimangono comunque un notevole documento.

Godetevele